Pennellate che diventano emozioni
Dipingo quello che sento. Ogni quadro è un frammento del mio vissuto, una traccia emotiva lasciata su tela. Le pennellate sono il mio linguaggio, un’estensione del mio stato d’animo; i colori il mio legame con la Natura: liberi, intuitivi, sinceri.
La pittura per me non è solo espressione, ma ascolto. È un dialogo silenzioso tra me e la tela, tra ciò che provo dentro e ciò che prende forma fuori. Amo perdermi nei dettagli, nelle sfumature che non urlano ma sussurrano, nelle armonie imperfette che parlano più di qualsiasi parola.
La vernice è il linguaggio con cui riesco meglio a esprimermi, perché a volte le parole non bastano: il vocabolario non sembra mai sufficiente a contenere le percezioni, i sentimenti, le paure e le ferite che porto dentro. Con l’arte invece posso restituire la potenza di ciò che percepisco, e questo mi fa stare estremamente bene.
Non cerco la perfezione, ma l’emozione. È fondamentale: mi ricorda che sono umana, e che in quanto tale mi è concesso essere imperfetta, proprio come le mie opere.
Ogni tela nasce da un’intuizione, un ricordo, una poesia segreta. È sempre un tentativo sincero di dare forma alla bellezza nascosta nelle cose semplici. La mia passione per l’arte è una necessità: un rifugio, una scintilla, un ponte tra le persone.
Ogni mia opera nasce da un’emozione vera, da un momento che va fermato, da un istinto che voleva uscire, da un pensiero che voglio imprimere. Ogni quadro è un frammento di mondo interiore che affido a chi guarda, sperando che in mezzo a quelle linee e a quei colori, qualcuno ritrovi anche un po’ di sé.
Non ho bisogno di molto, datemi vernici, tele e spatole e vi racconterò chi sono.